lunedì 29 luglio 2013

La ricerca Minerva: analisi sullo stato delle Tossicodipendenze a Roma

La ricerca Minerva è stata progettata e condotta dall’Agenzia Capitolina sulle Tossicodipendenze, Istituzione di Roma Capitale, in collaborazione con Università di Roma “Sapienza”. Tale ricerca è stata realizzata nell’anno 2010-2011 ed ha coinvolto 6000 studenti di 100 istituti secondari di secondo grado della città di Roma, di età compresa tra 13 e 18 anni. Il Questionario “Minerva”, realizzato ad hoc, è stato somministrato a ciascun studente in forma anonima. La variabili indagate sono quelle socio-demografiche e composizione della famiglia, utilizzo e frequenza della sostanza, conoscenza diretta ed indiretta della sostanza e percezione soggettiva della pericolosità, aspettative nei confronti della sostanza, coinvolgimento di adulti significativi e coetanei nei comportamenti di assunzione e nella dipendenza ed, infine, fiducia nella relazione con il padre, la madre e gli amici.

I dati relativi alla ricerca Minerva vengono suddivise in sostanze legali e sostanze illegali. In merito ai risultati ottenuti, interessanti sono i dati relativi al consumo di alcol, tabacco e cocaina. I dati della ricerca relativi alla nicotina hanno evidenziato un 41% di non fumatori, un 33% di fumatori attuali ed un 26% di ex fumatori. I fumatori hanno dichiarato per il 49% di aver fumato per la prima volta nel parco o per strada e l’84% di averlo fatto con amici.

Per quanto riguarda il consumo alcolico, oltre l’80% dei giovani coinvolti nella ricerca ha dichiarato di aver già bevuto alcolici, di cui il 22% dichiara di essere un binge drinker (da uno a otto episodi di binge drinking nelle ultime due settimane), mentre il 3% dichiara di essere un heavy drinker (più di otto episodi di binge drinking nell’ultimo mese) L’espressione binge drinking viene utilizzata per descrivere l’abbuffata alcolica, facendo riferimento ad una rapida assunzione di bevande alcoliche, così da raggiungere più celermente lo stato di ubriachezza. Inoltre, Il 35% ha risposto di aver bevuto per la prima volta nei bar e discoteche ed il 54% di aver bevuto con amici. Per quanto riguarda il consumo di cocaina, il 3,2% del campione ha dichiarato di farne uso. Infine sono di rilievo i dati relativi all’utilizzo congiunto di cocaina con alcol, nicotina, cannabis ed eroina. I risultati, infatti, hanno evidenziato che l’80,5% fa uso contingente di alcol, il 60,5% di cannabis, il 55,8% di nicotina e il 24,2% di eroina.

martedì 23 luglio 2013

IL TRATTAMENTO INTEGRATO MULTIMODALE


Per ciò che concerne il trattamento e la cura, uno dei principi basilari dovrebbe essere identificato nella possibilità, per coloro che fanno uso di sostanze, di rivolgersi ai Servizi il più precocemente possibile, così da evitare la cronicizzazione dello stato di tossicodipendenza. 

Secondo quanto sottolineato nel Piano d’Azione Nazionale Antidroga 2013, i programmi di trattamento devono basarsi su una terapia integrata e multidisciplinare che tiene conto dei bisogni e delle caratteristiche della persona, quindi i cambiamenti comportamentali che da questo ne conseguono. La possibilità di prevedere risposte specifiche, per un’utenza portatrice di caratteristiche e bisogni differenziati, è alla base del Modello Multimodale Integrato. Tale approccio prevede l’applicazione contemporanea e/o sequenziale di diverse metodologie terapeutiche (intervento farmacologico, psicoterapeutico, sociale), e multimodale attraverso l’utilizzo di diversi strumenti o tecniche nell’ambito d’ogni specifica metodologia terapeutica. 

A differenza dei modelli tradizionali, il Modello Multimodale Integrato risulta essere più flessibile e personalizzabile alle esigenze di ciascuna persona, dunque, maggiormente efficace nel trattamento delle tossicodipendenze. Infatti,la variabilità delle persone e delle sostanze disponibili necessitano la personalizzazione degli interventi, rendendoli funzionali ai bisogni ed agli obiettivi del singolo paziente. Per fare questo, è necessario predisporre un processo finalizzato alla presa in carico totale del paziente, disegnando un percorso ideale in grado di accompagnare la persona verso i servizi a soglia più alta.

venerdì 19 luglio 2013

UN NUOVO CONCETTO DI TOSSICODIPENDENZA



Il concetto di "tossicodipendenza" non ha una definizione univoca, anzi si caratterizza proprio per la mutevolezza delle forme e delle declinazioni che esso assume all'interno dei relativi contesti di riferimento. La scelta di una specifica accezione denota, alla base, l'adesione ad un approccio alla tematica che, passo dopo passo, influenzerà le diverse configurazioni degli interventi a favore della persona tossicodipendente.

L’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) definisce la tossicodipendenza come una malattia cronica recidivante, abbracciando, nel complesso, una vprospettiva medica della materia. Una posizione diversa a quella dell’OMS è quella bio-psico-socio-educativa, fondata sulla multidisciplinarietà e sull’integrazione di molteplici tipologie di servizi ed interventi. Tale posizione considera la tossicodipendenza come una patologia, che si sviluppa a partire dall’utilizzo di una o più sostanze stupefacenti, contraddistinta da un sentimento di incoercibilità e dal bisogno di ripetere tale comportamento con modalità compulsive

Secondo questa visione, i fenomeni della personalità e delle dinamiche psicologiche diventano centrali, sia per quanto riguarda l’approccio iniziale alla sostanza, sia nell'insorgenza della dipendenza patologica. Allo stesso tempo, questa nuova visione del tossicodipendente valorizza le risorse e le potenzialità della persona, le quali possono essere sviluppate e potenziate attraverso un percorso di cambiamento. 

La persona tossicodipendente ha bisogno di essere accompagnata all’interno di un percorso, che parte dal raggiungimento della consapevolezza di avere un problema, dunque dall’attivazione di una motivazione al cambiamento, e giunge fino al reinserimento socio-lavorativo attraverso una presa in carico totale della persona in un percorso comunitario. Inoltre, parte integrante della riabilitazione è la prevenzione al rischio di ricadute attraverso una serie di interventi ritenuti fondamentali non soltanto nella fase di reinserimento, ma anche nella fase successiva in cui la persona tenta di mantenere una stabilità relazionale e socio-lavorativa. Per tale ragione, nei servizi di recupero e reinserimento fondati su questa prospettiva, è prevista la possibilità di usufruire ancora di un sostegno psicologico qualora ne emergesse la necessità o l’utente ne sentisse il bisogno, con l’obiettivo di rafforzare ulteriormente l’autonomia e l’indipendenza.

venerdì 12 luglio 2013

Psicologia delle Tossicodipendenze: una sinossi del libro

Psicologia delle Tossicodipendenze è il nuovo contributo scientifico di Massimo Canu, Direttore dell’Agenzia Capitolina sulle Tossicodipendenze, membro del Consiglio di Amministrazione dell'Osservatorio Europeo delle Droghe e delle Tossicodipendenze (OEDT) e Docente di “Psicologia delle Tossicodipendenze” presso la Facoltà di Medicina e Psicologia dell’Università “Sapienza” di Roma, per spiegare il fenomeno delle tossicodipendenze nella sua attualità, con un approccio storico e contestualizzato all’esperienza italiana. Le riflessioni ed il punto di vista dell’autore, unitamente alla lettura psicologica a cui è saldamente ancorata l’impostazione del volume, riconsegnano al fenomeno delle dipendenze significati nuovi che, pur nella consapevolezza della sua allarmante diffusione segnalata da dati e statistiche, consentono di superarne la semplice descrizione per attingere ad un sapere che rinnova speranza e fiducia nelle capacità della persona di affrontare gli ostacoli per poterli, con la volontà, superare. Nel fare questo, la tematica delle tossicodipendenze viene affrontata attraverso l’analisi delle differenti sostanze, legali e illegali, che in questo testo trovano entrambe asilo, per una migliore conoscenza e informazione, grazie all’attenta analisi dei risultati emersi dalla ricerca “Minerva”. L’autore, esplorando le conoscenze, le rappresentazioni e i comportamenti dei giovani in relazione alle sostanze psicoattive, pone un nuovo accento sulla prevenzione e sugli agenti di prevenzione, utilizzando uno stile espositivo coerente con il pubblico di riferimento del manuale: psicologi, operatori di settore, studenti universitari che necessitano di un approccio globale alla materia e genitori che desiderano comprendere a fondo il fenomeno. L’obiettivo del volume è lasciare al lettore diversi spunti di riflessione che gli permettano di affrontare la tematica delle tossicodipendenze sia dal punto di vista scientifico, sia dal punto di vista degli interventi di prevenzione e cura. In particolare, il volume evidenzia come l’adolescente possa arrivare ad incorrere in scelte sbagliate e propone delle “buone prassi” per gli operatori del settore, per i genitori e le famiglie, da seguire per accompagnare l’adolescente in un percorso di crescita sano.