Il concetto di "tossicodipendenza" non ha una definizione univoca, anzi si caratterizza proprio per la mutevolezza delle forme e delle declinazioni che esso assume all'interno dei relativi contesti di riferimento. La scelta di una specifica accezione denota, alla base, l'adesione ad un approccio alla tematica che, passo dopo passo, influenzerà le diverse configurazioni degli interventi a favore della persona tossicodipendente.
L’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) definisce la tossicodipendenza come una malattia cronica recidivante, abbracciando, nel complesso, una vprospettiva medica della materia. Una posizione diversa a quella dell’OMS è quella bio-psico-socio-educativa, fondata sulla multidisciplinarietà e sull’integrazione di molteplici tipologie di servizi ed interventi. Tale posizione considera la tossicodipendenza come una patologia, che si sviluppa a partire dall’utilizzo di una o più sostanze stupefacenti, contraddistinta da un sentimento di incoercibilità e dal bisogno di ripetere tale comportamento con modalità compulsive.
Secondo questa visione, i fenomeni della personalità e delle dinamiche psicologiche diventano centrali, sia per quanto riguarda l’approccio iniziale alla sostanza, sia nell'insorgenza della dipendenza patologica. Allo stesso tempo, questa nuova visione del tossicodipendente valorizza le risorse e le potenzialità della persona, le quali possono essere sviluppate e potenziate attraverso un percorso di cambiamento.
La persona tossicodipendente ha bisogno di essere accompagnata all’interno di un percorso, che parte dal raggiungimento della consapevolezza di avere un problema, dunque dall’attivazione di una motivazione al cambiamento, e giunge fino al reinserimento socio-lavorativo attraverso una presa in carico totale della persona in un percorso comunitario. Inoltre, parte integrante della riabilitazione è la prevenzione al rischio di ricadute attraverso una serie di interventi ritenuti fondamentali non soltanto nella fase di reinserimento, ma anche nella fase successiva in cui la persona tenta di mantenere una stabilità relazionale e socio-lavorativa. Per tale ragione, nei servizi di recupero e reinserimento fondati su questa prospettiva, è prevista la possibilità di usufruire ancora di un sostegno psicologico qualora ne emergesse la necessità o l’utente ne sentisse il bisogno, con l’obiettivo di rafforzare ulteriormente l’autonomia e l’indipendenza.
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