lunedì 12 agosto 2013

L’INFLUENZA DEI FATTORI DI RISCHIO E PROTEZIONE SUI COMPORTAMENTI DI DIPENDENZA


Leggendo il libro, possiamo affermare che uno degli obiettivi principali dello studio “Minerva” è stato quello di indagare quali fattori di rischio e protezione predicano maggiormente il consumo di sostanze. Per quanto riguarda, infatti, l’uso di sostanze legali ed illegali, emerge una notevole influenza delle aspettative sugli esiti di dipendenza. Forti aspettative di lenire l’ansia ed abbassare i livelli di stress, in particolare, favoriscono la percezione di effetti positivi arrecati dalla sostanza. Analizzando il fattore genere, emerge che i maschi, bevitori ed i fumatori di cannabis, siano più predisposti delle donne verso il comportamento di consumo. Un altro fattore significativo riguarda l’età riferita al consumo abituale, tanto è più precoce l’età, tanto più la persona svilupperà una percezione positiva verso la sostanza.
Per quanto riguarda i fattori di protezione, avere una relazione positiva con la madre favorisce una percezione negativa nei confronti di nicotina, alcol, cannabinoidi e stupefacenti;mentre l’attaccamento al padre predice una percezione negativa solo nei confronti della nicotina.


Gli interventi di prevenzione della salute sono finalizzati a contrastare i fattori di rischio ed a rinforzare i fattori di protezione, avendo come obiettivo principale quello di rendere i giovani consapevoli del senso di autoefficacia. Gli interventi di life skills education mirano a sviluppare le potenzialità dei giovani, le loro abilità nell’autogestirsi e a sviluppare le loro capacità di socializzare in maniera sana. Un concetto centrale e largamente diffuso nell’ambito della prevenzione e dell’educazione alla salute è quello di Life Skills. 
Con questo termine, secondo la definizione dell’OMS, si intende l’acquisizione delle capacità di condurre relazioni interpersonali, di sapersi assumere le responsabilità legate al proprio ruolo sociale, di saper scegliere e risolvere le problematiche senza ricorrere a comportamenti che danneggino la propria o altrui persona. 
Nell’ambito stesso della prevenzione della Salute, la Life Skills Education, si è infatti rivelata la tecnica preventiva più completa ed efficace. Quello che rende tale tecnica la più adeguata consiste nella possibilità di scegliere tra le diverse tecniche educative quella più adatta e di aumentare, a seconda delle esigenze, il numero dei destinatari dell’intervento. Il modello è diviso in quattro fasi. La prima fase riguarda la preparazione dell’intervento in cui si analizzano i bisogni e le risorse. La seconda fase è legata alla costruzione degli obiettivi. La terza fase è quella dell’esecuzione dell’intervento realizzata tramite strumenti quali brainstorming, circle time, roleplaying. L’ultima fase riguarda la valutazione dell’azione per verificare l’efficacia dell’intervento.

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