Leggendo il libro, possiamo affermare che uno degli obiettivi
principali dello studio “Minerva” è stato quello di indagare quali fattori di
rischio e protezione predicano maggiormente il consumo di sostanze. Per quanto
riguarda, infatti, l’uso di sostanze legali ed illegali, emerge una notevole influenza
delle aspettative sugli esiti di dipendenza. Forti aspettative di lenire
l’ansia ed abbassare i livelli di stress, in particolare, favoriscono la
percezione di effetti positivi arrecati dalla sostanza. Analizzando il fattore
genere, emerge che i maschi, bevitori ed i fumatori di cannabis, siano più
predisposti delle donne verso il comportamento di consumo. Un altro fattore
significativo riguarda l’età riferita al consumo abituale, tanto è più precoce
l’età, tanto più la persona svilupperà una percezione positiva verso la
sostanza.
Per quanto riguarda i fattori di protezione, avere una
relazione positiva con la madre favorisce una percezione negativa nei confronti
di nicotina, alcol, cannabinoidi e stupefacenti;mentre l’attaccamento al padre
predice una percezione negativa solo nei confronti della nicotina.
Gli interventi di prevenzione della salute sono finalizzati
a contrastare i fattori di rischio ed a rinforzare i fattori di protezione,
avendo come obiettivo principale quello di rendere i giovani consapevoli del
senso di autoefficacia. Gli interventi di life skills education mirano a sviluppare le potenzialità dei
giovani, le loro abilità nell’autogestirsi e a sviluppare le loro capacità di
socializzare in maniera sana. Un concetto centrale e largamente diffuso
nell’ambito della prevenzione e dell’educazione alla salute è quello di Life
Skills.
Con questo termine, secondo la definizione dell’OMS, si intende
l’acquisizione delle capacità di condurre relazioni interpersonali, di sapersi
assumere le responsabilità legate al proprio ruolo sociale, di saper scegliere
e risolvere le problematiche senza ricorrere a comportamenti che danneggino la
propria o altrui persona.
Nell’ambito stesso della prevenzione della Salute, la
Life Skills Education, si è infatti rivelata la tecnica preventiva più completa
ed efficace. Quello che rende tale tecnica la più adeguata consiste nella
possibilità di scegliere tra le diverse tecniche educative quella più adatta e
di aumentare, a seconda delle esigenze, il numero dei destinatari
dell’intervento. Il modello è diviso in quattro fasi. La prima fase riguarda la
preparazione dell’intervento in cui si analizzano i bisogni e le risorse. La
seconda fase è legata alla costruzione degli obiettivi. La terza fase è quella
dell’esecuzione dell’intervento realizzata tramite strumenti quali
brainstorming, circle time, roleplaying. L’ultima fase riguarda la valutazione
dell’azione per verificare l’efficacia dell’intervento.
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